Passione

Aforismi

Gustave Le Bon

Appartenere a una scuola, significa perdere la propria personalità; non appartenere a una scuola, significa abdicare a ogni possibilità di prestigio.
Bisogna possedere uno spirito molto indipendente per crearsi cinque o sei opinioni personali nel corso dell'esistenza.
Certe parole sembrano possedere un potere magico formidabile. Migliaia di uomini si son fatti uccidere per parole di non hanno mai compreso il significato, e spesso anche per parole che non hanno nessun significato.
Ciò che facciamo per orgoglio è spesso superiore a che che completiamo per dovere.
Dare all'uomo una fede, vuol dire decuplicare la sua forza.
Dimostrare che una cosa è razionale non prova sempre che sia ragionevole.
Dire che un fatto è stato simultaneamente constatato da migliaia di testimoni, è come dire che il fatto è, in generale, molto diverso dalla versione accertata.
Dominare o essere dominati, non c'è, per l'animo femminile, altra alternativa.
Far nascere la fede, sia fede religiosa, politica o sociale, fede in un'opera, in una persona, in un'idea, questo, soprattutto, è il compito dei grandi capi. Di tutte le forze di cui la natura dispone, la fede è sempre stata una delle più notevoli, e con ragione il Vangelo attribuisce a essa il potere di sollevare le montagne.
Fin dal principio di ogni civiltà, i popoli hanno sempre subito l'influenza delle illusioni. La maggior parte dei templi, delle statue e degli altari, sono stati innalzati ai creatori di illusioni.
Gli uomini in società non possono vivere senza tirannia, la più accettabile è ancora quella delle leggi.
Grazie alla sua forma breve, l'aforisma impressiona lo spirito e si ricorda facilmente. Per queste ragioni, costituisce uno dei più sicuri mezzi per perpetuare i pensieri.
I grandi pensieri vengono dalla mente e non dal cuore come si è sostenuto, ma è dal cuore che essi traggono la loro forza.
I libri di storia vanno considerati come opere di pura immaginazione. Sono racconti fantastici di fatti mal osservati, accompagnati da spiegazioni inventate a cose fatte. Se il passato non ci avesse trasmesso le sue opere letterarie, artistiche e monumentali, non conosceremmo nulla di vero.
I pensieri senza azione non sono che un vano miraggio, l'azione senza pensiero è uno sforzo vano.
I popoli vivono soprattutto di speranza. Le loro rivoluzioni hanno lo scopo di sostituire con una speranza nuova le speranze antiche che hanno perso la loro forza.
I trascinatori di folle, il più delle volte, non sono intellettuali, ma uomini d'azione. Sono poco chiaroveggenti, e non potrebbero esserlo, poiché la chiaroveggenza porta generalmente al dubbio e all'inazione.
I virtuosi spesso si vendicano delle restrizioni che impongono a se stessi con la noia che ispirano.
Il bisogno di certezza è sempre stata più forte del bisogno di verità.
Il carattere e l'intelligenza si trovano raramente uniti, bisogna rassegnarsi a scegliere gli amici per il loro carattere e le relazioni per la loro intelligenza.
Il destino dei popoli è determinato dal loro carattere e non dai loro governi.
Il giudizio, l'esperienza, l'iniziativa, il carattere sono le condizioni di successo nella vita; e tutte questo non lo si apprende sui libri.
Il pensiero senza azione è una vana illusione, l'azione senza il pensiero uno sforzo vano.
Il piacere è fugace, e il desiderio duraturo, gli uomini sono più facilmente spinti dal desiderio che dal piacere.
Il valore attribuito a una dottrina dipende molto meno dalla sua correttezza che dal prestigio posseduto da colui che la enuncia.
Il vero artista crea, copiando.
In amore, quando chiediamo delle parole, è perché si ha paura d'intendere i pensieri.
In materia di sentimenti, l'illusione crea rapidamente la certezza.
In politica. come nella vita, il successo appartiene generalmente ai convinti e raramente agli scettici.
L'ambiente crea le nostre opinioni. Le passioni e l'interesse le trasformano.
L'amicizia è più spesso una porta d'uscita che una porta d'entrata dell'amore.
L'amore teme il dubbio, e tuttavia cresce attraverso il dubbio.
L'anarchia è ovunque quando la responsabilità non è da nessuna parte.
L'anima delle folle è sempre dominata dal bisogno di servire e non da quello di libertà. La sete di obbedienza le spinge a sottomettersi per istinto a chi se ne dichiara padrone.
L'autoritarismo e l'intolleranza sono per le folle sentimenti molto chiari, che esse sostengono tanto facilmente quanto facilmente li praticano. Le folle rispettano la forza e sono mediocremente impressionate dalla bontà, che é facilmente considerata come una forma di debolezza. Le loro simpatie non sono mai state per i padroni miti, bensì per i tiranni, che le hanno dominate con energia.
L'elettore vuol vedere lusingate le sue cupidigie e le sue vanità; il candidato deve coprirlo delle più stravaganti piaggerie, e non deve esitare a fargli le più fantastiche promesse.
L'individuo della folla è un granello di sabbia in mezzo ad altri granelli di sabbia che il vento solleva a suo capriccio.
L'individuo in massa acquista, per il solo fatto del numero, un sentimento di potenza invincibile. Ciò gli permette di cedere a istinti che, se fosse rimasto solo, avrebbe necessariamente tenuto a freno.
L'intelligenza fa pensare. La credenza fa agire.
L'uomo che pretende di agire guidato solo dalla ragione è condannato ad agire molto raramente.
L'uomo mediocre aumenta il proprio valore facendo parte di un gruppo; l'uomo superiore lo sminuisce.
L'uomo non possiede che due certezze assolute: il piacere e il dolore. Esse orientano tutta la sua vita individuale e sociale.
L'uomo pensa per aforismi e si guida con degli aforismi. L'aforisma lo dispensa dal riflettere troppo prima di agire.
La competenza senza autorità è altrettanto impotente dell'autorità senza competenza.
La donna non perdona all'uomo d'indovinare ciò che essa pensa da ciò che dice.
La folla non è soltanto impulsiva e mutevole. Come il selvaggio, essa non ammette ostacolo tra il suo desiderio e l'avverarsi di questo desiderio, e tanto meno quando il numero le dà il sentimento di una potenza irresistibile.
La folla è guidata quasi esclusivamente dall'istinto. I suoi atti subiscono molto più l'influenza del midollo spinale che quella del cervello.
La folla è un gregge che non può fare a meno di un padrone.
La folla, non avendo nessun dubbio su ciò che per lei é verità o errore, e avendo d'altra parte la nozione chiara della propria forza, è autoritaria quanto intollerante. L'individuo può accettare la contraddizione e la discussione, ma la folla non le ammette mai.
La moltitudine è sempre pronta ad ascoltare l'uomo forte, che sa imporsi a lei. Gli uomini riuniti in una folla perdono tutta la forza di volontà e si rimettono alla persona che possiede la qualità che ad essi manca.
La politica tradizionale degli Stati e le rivalità dei prìncipi costituivano i capitali fattori degli avvenimenti. Quasi sempre, l'opinione delle folle non contava. Oggi le tradizioni politiche, le tendenze individuali dei sovrani, le loro rivalità, pesano poco. La voce delle folle è diventata preponderante. Detta ai re la loro condotta; e non più nei consigli dei prìncipi, ma nell'anima delle folle, si preparano i destini delle nazioni.
La vanità è per gli imbecilli una potente fonte di soddisfazione. Essa permette loro di sostituire alle qualità che non acquisteranno mai, la convinzione di averle sempre possedute.
Le due grandi occupazioni dell'uomo da che egli esiste, sono state quelle di crearsi un insieme di tradizioni e poi di distruggerle allorché i loro benèfici effetti si erano esauriti. Senza stabili tradizioni non vi è civiltà; ma senza la lenta eliminazione di queste tradizioni, non vi è progresso.
Le folle comprendono raramente qualcosa degli eventi che compiono.
Le folle non hanno mai avuto sete di verità. Dinanzi alle evidenze che a loro dispiacciono, si voltano da un'altra parte, preferendo deificare l'errore, se questo le seduce. Chi sa illuderle, può facilmente diventare loro padrone, chi tenta di disilluderle è sempre loro vittima.
Le folle non sono influenzabili coi ragionamenti, e non comprendono che grossolane associazioni di idee. Gli oratori che sanno impressionarle, non fanno mai appello alla loro ragione, ma ai loro sentimenti.
Le opere importanti sono più raramente il risultato di un grande sforzo che di un accumulo di piccoli sforzi.
Le persone virtuose si vendicano spesso delle costrizioni che si impongono con la noia che ispirano.
Le uniche rivoluzioni durature sono quelle del pensiero.
Mentre le nostre antiche credenze vacillano e scompaiono, e le vecchie colonne a mano a mano sprofondano, l'azione delle folle è l'unica forza non minacciata e il cui prestigio ogni giorno si accresce. L'epoca in cui entriamo, sarà veramente l'Era delle folle.
Nei discorsi destinati a convincere una collettività possono venire addotte delle ragioni, ma prima devi far vibrare i sentimenti.
Nelle folle, l'imbecille, l'ignorante e l'invidioso sono liberati dal sentimento della loro nullità e impotenza, che è sostituita dalla nozione di una forza brutale, passeggera, ma immensa.
Non appena si possiede la forza, si cessa d'invocare la giustizia.
Non essendo la folla impressionata che da sentimenti eccessivi, l'oratore che vuole sedurla deve abusare delle affermazioni violente. Esagerare, affermare, ripetere, e non mai tentare di nulla dimostrare con un ragionamento, sono i procedimenti di argomentazione familiari agli oratori di riunioni popolari.
Non si ha bisogno di essere lodati quando si è sicuri di sé stessi. Chi ricerca la lode dubita del proprio valore.
Non si è padroni dei propri desideri, lo si è spesso della propria volontà.
Non si è religiosi soltanto quando si adora una divinità, ma anche quando si mettono tutte le risorse dei proprio spirito, tutte le sottomissioni della volontà, tutti gli ardori del fanatismo, al servizio d'una causa o d'un uomo diventato lo scopo e la guida dei sentimenti e degli atti.
Per il solo fatto di far parte di una folla, l'uomo discende di parecchi gradi la scala della civiltà. Isolato, sarebbe forse un individuo colto, nella folla è un istintivo, per conseguenza un barbaro.
Per molti, libertà è la facoltà di scegliere le proprie schiavitù.
Poiché le illusioni sono indispensabili ai popoli, questi vanno per istinto incontro ai retori che gliele offrono, così come un insetto va verso la luce.
Retrocedere davanti al pericolo dà per risultato certo quello di aumentarlo.
Scusare il male significa moltiplicarlo.
Se l'ateismo si propagasse diventerebbe una religione non meno intollerante di quelle antiche.
Si dominano più facilmente i popoli eccitandone le passioni che occupandosi dei loro interessi.
Spiare l'opinione pubblica è oggi la preoccupazione essenziale della stampa e dei governi. Quale effetto produrrà un avvenimento, un progetto legislativo, un discorso? Ecco ciò che occorre loro sapere; e non è facile, perché niente è più mutevole del pensiero delle folle che accolgono con malanimo ciò che avevano acclamato alla vigilia.
Un crimine generalizzato diviene ben presto un diritto.
Un'opinione può avere origini emotive, mistiche o razionali. L'origine razionale è la più rara.
Una forte volontà ha spesso un forte desiderio per sostegno. Il desiderio è l'anima della volontà.